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Fino al 400 d.C.

La preistoria

Lo studio dei terreni indica che nell’era secondaria il territorio arsedese costituiva il fondale di un mare lagunare poco profondo dal quale emergevano alcune piccole isole. Nel tempo, il fondale si abbassò fino a quasi 3000 metri e vi si depositarono dapprima fanghi e melme che formarono un grande strato di dolomia, poi il carbonato di calcio, e infine dei calcari rossicci ad oggi ben visibili percorrendo le stradine interne di Mellame. Una volta raggiunta la sua massima profondità, il fondale si risollevò e lasciò comparire le cime più alte formatesi già negli abissi in seguito a eruzioni vulcaniche e terremoti. Fu allora che i ghiacci iniziarono a modellare il territorio per dargli le forme che possiamo ammirare oggi. Al culmine della quarta glaciazione, infatti, un ghiacciaio scendeva dall'odierna valle del Brenta, deviava verso Fastro (il Grappa e l’Altipiano di Asiago erano ancora uniti), si univa con il ghiacciaio che scendeva dalla valle del Cismon e del Piave, e traboccava verso sud al livello di Corlo ed Incino. Ritirandosi, i ghiacci depositarono i detriti che divisero le acque del Piave da quelle del Brenta, che trovarono sbocco a Cismon, e così la valle tra Arsié e Fastro assunse la sua odierna conformazione in quanto nessun corso d’acqua più l’attraversava

I primi insediamenti

Con il ritiro dei ghiacci e il miglioramento del clima, i primi uomini risalirono dalla pianura padana e giunsero nei nostri territori. Lo storico locale Dario Dall’Agnol ipotizza che la via d’ingresso più accessibile fosse quella dalla Valle dell’Adige via Trento, Castello Tesino, Col Perer, Rivai e Mellame. A quel tempo, le nostre zone si prestavano bene alla pesca, alla caccia, alla difesa e all'eventuale fuga dagli assalitori, e Mellame e gli attuali Solivi di Fastro rappresentavano forse le posizioni migliori per degli insediamenti. Verso il 3000 a.C. le prime popolazioni pre-indoeuropee vennero sovrastate dagli etruschi che introdussero la scrittura e furono a loro volta influenzati dai Celti e dai Galli; non si può escludere che le tombe barbariche rinvenute ad Arsié nel 1954 risalgano a questo periodo, data la presenza di una fibula in bronzo di fattura simile ad altre di quell'epoca

L'epoca romana

I romani giunsero a Feltre già nel 172 a.C., inizialmente interessati al commercio di rame e ferro dell’alto bellunese. Nel 102 a.C. respinsero i Cimbri provenienti dalla Germania, i quali si ritirarono sul Brennero. Per sorvegliarne i movimenti, i romani iniziarono la costruzione di fortificazioni fra cui il posto di guardia nella grotta del Covolo. Nel frattempo Arsié era stato incluso nel municipio di Feltre, le terre migliori erano passate in mano alle famiglie romane e la popolazione locale era stata confinata verso le montagne. La prima strada costruita dai romani nei pressi di Arsié partiva da Altino (Venezia), passava per le attuali Villa di Villa, Cesiomaggiore, Sovramonte, Lamon, Castello Tesino, Borgo Valsugana, Trento, Bolzano fino ad Augsburg sulle rive del Danubio, e serviva per rifornire i soldati romani impegnati oltralpe. Quando l’area fu saldamente in mano ai romani, si costruì la variante commerciale della Claudia Augusta che congiungeva Feltre a Borgo toccando Fonzaso, Arsié, Fastro, Primolano e Grigno; quella strada era sorvegliata da numerosi castelli, tra i quali quello di Tol. La strada portò anche alla costruzione di due stazioni di posta a Primolano e nella zona dell’attuale centrale idroelettrica, ma soprattutto un indotto di attività artigianali e commerciali, e uno sviluppo importante nell'agricoltura e nell'allevamento di fondovalle
(Tratto da: Fastro e la sua storia, di Dario Dall'Agnol)
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Pro Loco di Arsié, tra storia e natura
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